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Andrea Berton: fotografare un grande Chef

5/7/2019

Fotografare uno chef stellato
A giugno di quest'anno il magazine “The Creative Brothers” mi ha incaricato di raccontare con le immagini lo chef Andrea Berton, uno dei più brillanti allievi di Gualtiero Marchesi e noto per una visione del lavoro basata su regole ferree, sacrificio e disciplina rigorosa. L’intervista e lo shooting si sono svolti nel suo ristorante stellato di Milano. Ho voluto raccogliere in questo post gli aspetti principali che hanno caratterizzato questo lavoro, l'approccio fotografico, le scelte e alcuni dettagli tecnici.
The Creative Brothers è un magazine on-line che racconta, con interviste e immagini, storie di “creativi” di ogni campo. Fotografie e parole trovano sintesi in storie coinvolgenti e in contributi approfonditi e stimolanti.

Per raccontare Andrea Berton, la bravissima Marianna Tognini, autrice dell’intervista e dell'articolo, ed io abbiamo avuto a disposizione due ore scarse, appena prima dell’apertura a pranzo. E' stato indispensabile adattarsi al ritmo ordinario del ristorante, rispettando il lavoro in cucina e del personale di sala, muovendosi in un luogo per noi totalmente nuovo. Nessuna occasione per ripetere gli attimi persi né tantomeno per fare i perfezionisti nell’allestimento dei set e delle luci.
Un vero reportage sviluppato in diverse fasi, non sempre tra loro distinte:
  1. fotografie nelle cucine durante la preparazione e l'impiattamento;
  2. fotografie dei piatti;
  3. fotografie informali dello chef durante l’intervista;
  4. fotografie delle sale del ristorante;
  5. ritratti ambientati dello chef Berton.


​1_fotografie nelle cucine durante la preparazione e l'impiattamento

Poco spazio a disposizione, aspetto che ha vincolato molto i punti di ripresa: principalmente ho fotografato da due angolazioni contrapposte, utilizzando focali di 35mm e 50mm e, per i particolari dell’impiattamento, 60mm micro. Non essendoci stato modo di collocare luci flash, tutto è stato realizzato con l’illuminazione presente, comunque adeguata a scattare con tempi rapidi, senza esagerare con il valore degli ISO.
fotografo chef e cucina
Berton food photography
dettaglio dell'impiattamento dell'antipasto: 60mm, f/3, 1/160 s, ISO 1000


​2_fotografie dei piatti

Ogni piatto ultimato (un antipasto, un primo e un dolce) è stato immediatamente portato in sala per essere fotografato, affinché mantenesse intatte caratteristiche e composizione. Fase 1 e fase 2 si sono quindi susseguite rapidamente per tutte le tre portate. In sala ho preparato un set essenziale composto da un flash montato su stativo, diffuso con un softbox e comandato wireless. Ho scelto di creare immagini fortemente contrastate che mettessero in risalto la contrapposizione tra il bianco del piatto e le tinte scure del legno dei tavoli. Anche in questi scatti ho utilizzato il 60mm micro.
Italian food photographer Milan
Berton Food Photography Milan
dessert: 60mm, f/7.1, 1/160 s, ISO 100


​3_fotografie informali dello chef durante l’intervista

In questa fase ho avuto più libertà di movimento, nel rispetto della conversazione in corso tra Marianna e lo chef. Nella saletta scelta per l’intervista ho realizzato alcuni scatti utilizzando un 50mm e, per tagli più “cinematografici” e stretti, un 70-200mm F/2.8. Queste immagini, realizzate sfruttando la luce naturale proveniente dall'esterno, restituiscono l’atmosfera dell’intervista e contribuiscono ad immergere nella situazione il lettore. Un aspetto importante è che, dal momento che l’intervista è stata registrata, ho preferito utilizzare la fotocamera mirrorless in modalità silenziosa, senza interferire in alcun modo con ciò che stava accadendo, nemmeno con il rumore dell'otturatore.
visual storytelling photographer
Sotrytelling Z6 mirrorless
lo Chef Andrea Berton durante l'intervista: 50mm, f/1.8, 1/160 s, ISO 900


4_fotografie delle sale del ristorante

Ho approfittato degli ultimi minuti dell’intervista per realizzare alcuni scatti al locale utilizzando un 35mm e un 50mm per i particolari, mettendo la macchina fotografia sul treppiede. Le inquadrature relativamente “strette” sono una scelta del tutto personale legata al mio linguaggio: non amo le distorsioni e difficilmente utilizzo grandangoli spinti nelle foto d’architettura, a meno che non sia richiesto in modo specifico dall’utilizzatore delle fotografie. Inoltre il personale di sala stava ultimando i preparativi per l’apertura, motivo per cui inquadrature più strette hanno permesso di escludere parti del locale non ancora pronte.
Berton Milano
dettaglio della sala principale: 50mm, f/6.3, 1/6 s, ISO 100


5_ritratti ambientati dello chef Berton
​

La fotografia di ritratto è quella che più mi coinvolge e appassiona perché profondamente legata al rapporto e alla connessione intima con il soggetto. Purtroppo i minuti a disposizione prima che il ristorante aprisse erano pochi, giusto il tempo per scattare alcune fotografie adattando il “set” che poco prima avevo preparato per i piatti: una luce flash diffusa con un beauty dish e 70-200mm, posizionando lo chef in punti diversi del locale ed “inseguendolo” con la luce.
Andrea Berton
Andrea Berton: 70-200mm a 70mm, f/3.2, 1/160 s, ISO 100

Le immagini sono state scattate in RAW e sviluppate in Capture One, realizzando una post che valorizzasse gli abbinamenti cromatici presenti all'interno del ristorante (colori freddi, cemento e oro) e le cromie dei piatti. Per i ritratti ho ritenuto opportuno un passaggio in Photoshop per piccoli miglioramenti (principalmente con la tecnica di separazione delle frequenze).

Ho utilizzato una Nikon Z6 con ottiche del sistema reflex, ad eccezione del Nikkor 50mm F/1.8 S nativo per la serie Z. Indispensabile quindi l'utilizzo dell’adattatore Nikon FTZ F-Mount Z-Mount, grazie al quale non si perdono gli automatismi. La Z6 mi ha permesso, come già accennato, di scattare in modalità silenziosa. Ho utilizzato molto l’autofocus con riconoscimento dell’occhio che è stato un aiuto valido e costante. Tutte le fasi sono state realizzate con lo stesso corpo macchina, con un frequente cambio di obiettivi. Una sola batteria è stata ampiamente sufficiente a scattare un numero totale di circa 350 file RAW.
Come fonte di luce artificiale ho utilizzato un flash portatile Godox AD200 con testa a bulbo, posizionato su uno stativo e modificato con un beauty dish pieghevole, su cui, all’occorrenza, ho posizionato il telo diffusore, ottenendo qualcosa di molto simile ad un un softbox. La batteria al litio integrata mi ha permesso di realizzare con tranquillità l'intero servizio.
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Tutta l’attrezzatura fotografica è stata trasportata in uno zaino. Stativo e cavalletto contenuti in un borsone a tracolla e beauty dish tenuto in mano, chiuso nella sua custodia. Così equipaggiato ho raggiunto il ristorante spostandomi in metro, con un bagaglio relativamente compatto e trasportabile da una singola persona.

Concludo il post con alcune immagini del backstage e con i link alle storie fotografiche complete.
Lorenzo Morandi fotografo
Intervista Andrea Berton Marianna Tognini

Andrea Berton, Chef - Storia fotografica su YourStory
La storia segue uno sviluppo narrativo proprio. Le immagini sono messe in sequenza e accostate creando tra loro relazioni compositive, assonanze e contrasti, in perfetto stile YourStory! La trovi cliccando QUI.

Andrea Berton, Chef: severo ma giusto
L'intervista è stata realizzata da Marianna Tognini e pubblicata su TheCreativeBrothers a QUESTO link.
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