Questa sera, 2 ottobre, sarà trasmessa la prima puntata della terza stagione della fiction Rai Rocco Schiavone, nella quale Erenesto D'Argenio interpreta il poliziotto Italo Pierron. Un anno fa ho incontrato Ernesto a Roma. Mi ha raccontato le tappe principali della sua vita, le scelte coraggiose e il suo percorso professionale. Durante il nostro incontro ho scattato moltissime fotografie che ho utilizzato per comporre un lunga sequenza narrativa. In primavera ero entrato in contatto con Ernesto D’Argenio per una coincidenza: il nostro comune denominatore (oltre all’età anagrafica) è l’amicizia con Pierangelo Fornaro e Corrado Carosio, i musicisti e compositori della colonna sonora della serie televisiva. Da uno scambio di battute nei commenti di un loro post è scaturita l’idea di una storia fotografica. Stare davanti all’obiettivo non sarebbe stato nulla di nuovo per Ernesto; era perciò necessario un approccio differente e inconsueto, che giocasse con la sua personalità e con quella di personaggi immaginari, che ne esplorasse il rapporto intimo e contraddittorio. Un progetto rischioso e ambizioso che ha stimolato la creatività di entrambi. Ci siamo dati appuntamento nel quartiere Coppedè, tra le architetture neo-medievali e le eclettiche palazzine residenziali. Qui abbiamo avuto modo di parlare, finalmente dal vivo, e di conoscerci. Il giorno successivo sono stato invitato a scattare all’interno del suo appartamento e sul tetto dello stabile, dove le luci sfocate delle auto in lontananza sono diventate lo straordinario sfondo di una serie di ritratti. In molti scatti compare Beba, suo inseparabile cane, protagonista importante della sfera più privata della sua vita. La mattina seguente ci siamo spostati nel quartiere Pigneto: per strada, tra i murales sui palazzi, in un locale, in una libreria e in un garage. Abbiamo immaginato ruoli e messo in scena situazioni, temporanee ed effimere, la cui durata non superava il tempo tecnico strettamente necessario ad eseguire lo scatto. Il risultato è una sequenza di immagini da osservare e comporre liberamente, in cui l'osservatore può leggere infinite trame, riconoscere e riconoscersi in molteplici personaggi. Raccontare Ernesto ha significato ascoltare, nelle sue parole e nei suoi gesti, il dialogo intimo che ogni giorno affronta con i personaggi che interpreta, attraverso cui mette allo scoperto la sua stessa natura e vulnerabilità. E' stato necessario compiere alcuni passi, discreti, lungo il suo percorso interiore di crescita artistica e personale, colmo di stimoli e di insidie. Un viaggio che lo porta a ricercare in ogni interpretazione un'estensione autentica e reale del proprio io.
5 Commenti
Eva
2/10/2019 12:18:10 pm
Articolo molto bello e foto di commovente bellezza, perché si sente la freschezza e la spontaneità di entrambi..anzi aggiungo Beba che ne ha rese alcune epiche oltre che poetiche.Grazie.
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Chiara
14/11/2019 07:04:36 am
Seguo Ernesto in tv nelle serie di Rocco Schiavone e su Instagram: difficile trovare un personaggio pubblico così profondo, equilibrato, non banale o superficiale, direi d'altri tempi. Queste foto rispecchiano appieno la sua personalità. Bellissime davvero!
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24/2/2021 11:03:09 am
Ernesto and his one & only Beba represent a vivid example of harmony and mutual understanding between two kind hearts. They are our inspiration! The photographer took mesmerizing pictures. Brava!
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