Cosa ispira il lavoro dei creativi?5/6/2020 Sono sempre stato affascinato dall’atto creativo, dalle condizioni e dalle esperienze in grado di produrre idee, intuizioni e azioni. Entrare nella sfera personale di chi affronta quotidianamente questo processo significa fare i conti con un universo di sensazioni, pensieri, idee, sogni e paure, del quale non si può che avere un’esperienza frammentaria e incompleta, eppure intensa e suggestiva. Ho aperto un recente post su instagram rivolgendo una domanda rivolta ai creativi: "cosa ispira e alimenta la vostra ricerca?". Ho deciso di raccogliere le riposte in questo post, insieme alle immagini che ho realizzato per alcuni di loro. Cristina Fossati, fondatrice del brand di moda Cris-Thin"Le mie fonti di ispirazione sono le più variegate: una foto d’epoca, un colore, un film, un viaggio. Infinita la ricerca e lo studio dei tessuti e delle lavorazioni. Meticolose, le prove dei modelli. Spesso le mie collezioni vengono realizzate in poche settimane. Quando inizio, poi tutto viene naturale.... un capo dopo l’altro, fino a formare un insieme armonico. Il mio lavoro coincide con la mia più grande passione che ho la fortuna di alimentare e vivere giorno dopo giorno". Eloisa Libera e Alessandro Serra, Lettera E Studio"L’ispirazione, per noi, arriva in 2 modi: o immediatamente, un fulmine, un’illuminazione, oppure con un processo molto lungo di ricerca, di confronto, di sconforto, di tentativi. Vorremmo tutti lavorare con le ispirazioni immediate, ma purtroppo è un’idea troppo romantica, la fantasia e la creatività non sempre coincidono con la possibilità di tramutarli in un lavoro, a volte si scende a compromessi, mentre in altre occasioni, raramente, un lavoro è pura libertà creativa". Cristina Colla, Architetto"L’ispirazione spesso arriva per gradi, è come un fil rouge che lega diversi elementi: la storia, la ricerca, la cultura, l’esperienza. Poi ecco che guardando un film, leggendo un articolo, ascoltando un relatore o un seminario, ammirando un’opera d’arte o la bellezza della natura la mente rimanda a un progetto, a un’idea. L’idea non sempre è legata al lavoro, si credo che la creatività sia proprio questo". Federica Russo, Pasticcere"Parlando di pasticceria la continua ricerca di prodotti nuovi è fondamentale, il mondo cambia, le tecnologie avanzano e cambia anche il modo di mangiare delle persone, ormai non ci si accontenta più del classico dolcetto a fine pranzo o fine cena, si cerca un’emozione ed una esperienza magari con ingredienti mai visti o mai assaggiati insieme con il dolce e io salato. Quello che mi spinge sempre a ricercare qualcosa di nuovo è principalmente la passione e l’amore che provo per questo lavoro, il vedere la gente soddisfatta e felice e poi una cosa che magari sarà un po’ da egoisti ma bisogna sempre essere un passo avanti rispetto agli altri". Michelle Hold, Pittrice"I miei quadri astratti sono un'elaborazione di tutto ciò che vedo, che mi emoziona, una creazione di elementi del passato progettati nel futuro". Lucrezia Frola, Grafica"Tengo la matita in mano da quando sono piccolina, cercando di esplorare mondi invisibili agli altri. Tutti mi hanno sempre detto che vedevo cose che non esistevano. La verità è che noi creativi vediamo le cose in maniera diversa, la mia ricerca creativa è allo stesso tempo sfida a quello che c’è intorno a me e sfida alla mia stessa mente ripescando tra ricordi, emozioni e sensazioni. Molto spesso intrappolo un ricordo o un’immagine derivata da un viaggio, una frase una persona o un oggetto che ho visto un giorno in un prodotto visivo, cercando di raccontare una storia. È come se nella mia mente ci fosse una cassettiera enorme con tanti cassetti che si aprono e chiudono da cui fuoriesce un qualcosa, e nel momento in cui mi siedo per lavorare, so già cosa voglio produrre. Voglio creare un’immagine da bellezza e concetto uniti, aggiungendo un pizzico di bizzarria e surrealismo che è ciò che contraddistingue i miei visual e illustrazioni . Credo che far provare alle persone quello che vedo io quando illustro sia per me la gioia più grande, farle uscire dall’attimo in cui vivono ed entrare in qualcosa di diverso sia per me una vincita. Quando mi dicono "oh ma quanto è bizzarro questo" mi sento realizzata e felice". Francesca Zanette, Brand Designer"L’idea creativa? Spesso l’origine é una sensazione, un ricordo, odore. Altre volte l’osservazione di me allo specchio. Succede anche che io sia dentro una situazione e ne percepisca un aspetto grottesco. O capita che inclinando la testa io veda qualcosa che prima mancava. Oppure nulla di tutto questo: una malinconia ingiustificata. Un senso del tempo. O la voglia di pizza. Non ho le idee molto chiare". Sara Cavallo e Damaianti Zanesco, Spazio Primavera"Noi siamo in due. Due menti, due cuori, due visioni di ciò che ci circonda. Creare per noi significa unire queste visioni per ricavarne qualcosa di unico. Non siamo noi ad elaborare il processo creativo, ma è lui a servirsi dei nostri gusti, delle nostre esperienze, delle nostre competenze e personalità per realizzare le nostre idee. Proprio durante la quarantena ci siamo rese conto del potere della complicità, perché abbiamo continuato a creare senza avere la minima esitazione pur essendo lontane e allora abbiamo capito che l’empatia è alla base del nostro personale processo creativo. Ed è stata una scoperta meravigliosa, una conferma di cui avevamo bisogno". YourStory è un contenitore di storie e un format di racconti di immagini che mette al centro le persone, raccontando professioni, progetti e prodotti. Molte attività hanno scelto questa modalità per promuoversi e per raggiungere il proprio pubblico. Scelta fatta anche da creativi di diverse discipline. Fotografarli significa prima di tutto trovare affinità e punti di incontro, esplorare il loro lavoro e il loro metodo. Fin dalla nascita di YourStory, è stata chiara la volontà di creare prima di tutto una community che crescesse grazie allo scambio di idee e al confronto, in cui l'immagine fosse sì importante, ma in quanto linguaggio necessario e utile a veicolare un contenuto. YourStory ha sempre giocato sul sottile filo di demarcazione tra servizio fotografico e produzione di contenuti editoriali, rivolgendosi perciò ad un pubblico interessato ai protagonisti delle storie e ai temi sviluppati, prima ancora che alla fotografia.
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