Storie Sussurate21/11/2019 YourStory vive di relazioni e produce connessioni sempre nuove. Quando raccontiamo una storia scegliamo con cura il tono di voce: il modo in cui “parliamo” diventa il modo in cui i nostri clienti comunicano e si relazionano con il loro pubblico e raccontano la propria attività, il proprio prodotto, la propria storia. YourStory è però anche un contenitore che fa da eco ai contenuti che produciamo. Chi ci commissiona un servizio sa che la sua storia diventerà parte del nostro network. Sa che ce ne prenderemo cura anche dopo la consegna delle immagini, a cui daremo, se lo vorrà, risalto e diffusione. Riportando testualmente le parole che ci sono arrivate via mail da un nostro “lettore”, in nostro è un tono di voce sussurrato, che scandisce bene e a bassa voce le parole. Questo non è solo un apprezzamento verso il nostro modo di lavorare ma un valore a cui è importante rimanere fedeli. Affinché le storie realizzate per i nostri clienti diventino il loro strumento più efficace per esprimere la loro competenza e affidabilità, senza slogan e spettacolarizzazioni. Se le persone si riconoscono dalle parole che usano, scegliere accuratamente il linguaggio significa esprimere cultura, apertura e vivacità intellettuale. Anche e soprattutto quando il linguaggio è puramente visivo.
Le immagini di questo post sono tratte da alcune delle nostre storie: Kazuyo Kotaka, Eloisa Libera e Michelle Hold.
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